“Pace interiore”: guardare dentro per crescere fuori

Avere un figlio di 9 anni, come sanno i genitori, porta a conoscere quasi a memoria una discreta quantità di cartoni animati, alcuni più interessanti, altri più scontati ma a volte, guardando bene, ci possiamo scovare davvero piccole perle come quelle presenti nella serie di Kung Fu Panda.

Po_Kung_Fu_Panda

La prima che mi ha colpito è in Kung Fu Panda 1: al maestro Shifu è stato dato il compito di addestrare un grosso panda, piuttosto goffo e pasticcione a diventare il “guerriero dragone”, ovvero colui destinato a salvare la popolazione della valle da un nemico imbattibile nemmeno dai suoi allievi migliori. Il panda, di nome Po, si dimostra totalmente inadeguato e viene allontanato e schernito dagli altri allievi ma Shifu, che è un maestro saggio, si rende conto che il tipo di addestramento utilizzato con gli altri non funzionerà con Po. Un giorno passeggiando per il corridoio vicino alla dispensa vede Po che, in piena crisi, ingurgita dei biscotti che erano riposti in uno scaffale davvero in alto, difficilmente raggiungibile da una persona poco agile, e spiandolo, nota come Po, spinto dalla ricerca compulsiva di cibo, riesca a compiere evoluzioni straordinarie in modo del tutto inconsapevole: ecco! Ha trovato la strategia giusta per addestrarlo!!

Piano piano Po, guidato da Shifu, svilupperà sempre più consapevolezza della propria forza interiore e in un modo tutto suo, unico e speciale, riuscirà a compiere il suo destino.

 

Mi ha colpito perché ci sono tanti rimandi: il primo è una riflessione per gli insegnanti in particolare ma anche per chi, come me, facilita la crescita personale, ed è relativo alle strategie di apprendimento. Ognuno di noi è diverso e ciò che può avere funzionato per la maggior parte degli allievi o dei coachee (persona che si rivolge al coach), improvvisamente in alcuni casi non funziona più! Allora pensare che sia “l’altro” ad essere inadeguato o che il tuo coachee sia “sbagliato” per te (mi rivolgo ai coach) ci impedisce di trovare nuove vie d’esplorazione. Occorre mettersi in discussione e assumersi la responsabilità di ciò che accade aprendosi a ciò che di vero e di speciale c’è in quella persona, diversa da tutti gli altri. Tutti noi abbiamo delle strategie e dei “driver” che ci portano a cambiare e che spesso rimangono nella dimensione dell’inconsapevolezza ed è importante scoprirli con una buona dose di curiosità.

 

Il secondo rimando è: quanto ognuno di noi è consapevole del proprio valore?! Quanto siamo in grado di liberare il nostro potenziale e di “compiere il nostro destino”? Le pratiche per l’esplorazione di sé possono aiutare molto nel trovare delle risposte, il coaching è una di queste ma ce ne sono tante altre e io credo che ognuno trovi la propria via in questo tipo di percorsi, non ce n’è una più giusta di un’altra, c’è solo ciò che è giusto per te in questo momento, e in futuro magari sarà diverso. Penso però una cosa, che sia davvero importante trovare un modo per esprimere la propria forza creativa e prendere il controllo della propria vita e sono convinta che ognuno di noi possa diventare un “guerriero dragone”!

Luisa Danieli

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