“Per colpa tua prenderemo il Covid!”

“Per colpa tua ci prenderemo tutti il Covid!”

psicosi

Queste sono state le parole che, una bambina di 10 anni, si è sentita dire da un compagno di scuola al suo rientro in classe dopo tre giorni di assenza a causa di un banale… raffreddore!!!  Seduta di fronte a me con gli occhi pieni di lacrime mi ha fatto una tenerezza infinita. Cosa potevo dirle? Quali potevano essere le parole giuste per convincerla a ritornare a scuola? Come potevo spiegarle che il mondo è anche spietato, crudele e che bisogna comunque viverci? Come potevo dirle che questa frase se la sarebbe ricordata per tutta la vita?

In un’età dove le cose importanti sono la spensieratezza, il gioco, i sogni da realizzare, una frase di questo genere può veramente causare uno shock che ci segnerà per tutta la vita e che magari ci farà insorgere delle paure inconsapevoli nel relazionarci con gli altri. Venir giudicati in maniera così lapidale ci può far crescere con profonde insicurezze che con fatica verranno affrontate.

Il mio interrogativo però resta un altro: da chi quel compagno di scuola può aver sentito una simile affermazione? Forse da un… “adulto” in famiglia?

E’ tremendamente importante “ponderare” bene le parole, perché potrebbe capitare un giorno ai nostri figli di sentirsele dire!  

MCristina Raga

Stress, nemico invisibile

Una pandemia ha radicalmente trasformato le nostre abitudini con delle conseguenze che forse non riusciamo ancora a mettere a fuoco nella loro profondità. Il nostro organismo, in quanto sistema complesso, è di solito in grado di auto-organizzarsi di fronte a cambiamenti esterni. Se tali cambiamenti sono troppi o troppo profondi può non riuscirci.

stressEcco che nasce lo STRESS! La parola stress proviene dalla lingua inglese e veniva usata in origine in ingegneria per indicare lo “stress-test” ossia un esame ideato per calcolare quando, come e dove si poteva rompere un materiale sotto tensione. Anche l’organismo umano può “rompersi”, ma non con la stessa prevedibilità di un materiale. In ogni essere umano i geni, che sono una struttura di per sé ordinata, cambiano continuamente la loro configurazione a seconda degli stimoli ambientali che ricevono. L’organismo sceglie infatti in modo selettivo le informazioni momento per momento a seconda delle necessità. Lo stress diventa quindi la reazione di un organismo complesso inserito nel suo ambiente.

Quando lo stato di allarme però perdura e l’organismo non riesce a sconfiggerne la causa lo stress può diventare cronico. L’azione breve dell’adrenalina e della noradrenalina vengono sostituite dall’azione più prolungata del cortisolo che, alzando il livello degli zuccheri nel sangue, ci garantisce il rifornimento energetico, ma lo fa più a lungo delle catecolamine. Il rene attiva l’angiotensina, che è un potente vasocostrittore, mentre l’aldosterone, stimolando il riassorbimento di sodio e acqua e l’escrezione del potassio, alza la pressione.

In parole più semplici, la progressiva fatica surrenale crea difficoltà nella gestione degli impegni della vita quotidiana. Aumenta la stanchezza psico-fisica, la vulnerabilità emotiva e si riduce la nostra capacità gestionale delle relazioni interpersonali.

stress-2Più che mai in questo momento storico siamo esposti a fattori stressogeni, perché sono cambiate le emergenze, il concetto di normalità e sta crescendo la consapevolezza dell’avvicinarsi di una crisi globale su differenti fronti. Non dobbiamo però spaventarci, perché la storia ci insegna che l’uomo è sempre stato esposto a cambiamenti radicali ed ha sempre trovato in se stesso le risorse per rialzarsi. Bisogna solo essere consapevoli di doversi  riequilibrare a livello fisico e psicologico!!! Il sapersi fermare in tempo, il chiedere aiuto e non vergognarsi di farlo non diventano manifestazioni di debolezza, ma di responsabilità verso se stessi.

Maria Cristina Raga

Impariamo l’arte della resilienza!

In un mondo che cambia costantemente e, talvolta, troppo velocemente, imparare “l’arte della resilienza” è una necessità per ognuno di noi. Sappiamo tutti che la vita è paragonabile ad una corsa ad ostacoli più o meno alti. Alcuni riusciamo a superarli, altri invece li buttiamo a terra cadendo anche noi. Cadere però non vuol dire “fermarsi”! Il cadere ci dovrebbe servire a “realizzare” il grado di difficoltà della sfida che abbiamo di fronte. Grande o piccola che essa sia abbiamo due possibilità: o ci rinunciamo o proviamo ad allenarci nel modo giusto per superarla.

Ecco che entra in gioco la RESILIENZA! Essere resilienti vuol dire imparare ad essere elastici, dinamici, capaci di abbracciare il cambiamento e di vedere le “opportunità” anziché le “difficoltà” insite nelle situazioni nuove che dobbiamo vivere.

resilienzaSappiamo tutti che rimanere positivi e propositivi di fronte a qualcosa  di nuovo che ci spaventa non è affatto semplice. Se noi affrontiamo una difficoltà nella sua totalità e complessità è molto facile che ci perderemo. Dobbiamo quindi imparare a “frazionarla”! Ciò vuol dire che dovremo adottare una strategia nuova dividendo in piccole parti il problema.

Se ripercorriamo a ritroso la nostra vita constateremo che tutto ciò che abbiamo realizzato è la sommatoria di singoli comportamenti attuati con un impegno quotidiano costante verso obiettivi ben precisi. Esame dopo esame ci siamo magari laureati, colloquio dopo colloquio abbiamo trovato il lavoro che ci piace… Abbiamo fatto tutto per step graduali e siamo arrivati a mete che saranno inevitabilmente il punto di partenza per il raggiungimento di altre mete.

Vivendo nel “qui ed ora” abbiamo costruito il nostro passato e costruiremo il nostro futuro attuando così il CAMBIAMENTO!

Il pensiero che quindi ci deve costantemente accompagnare è: “Ce l’ho fatta tante volte e continuerò a farcela!!!” 

MCristina Raga

Il pericolo della “personalità on line”

screenshot_20200702-072508_linkedinL’avvento di Internet, della tecnologia digitale e la diffusione dei social network stanno in maniera dirompente trasformando il nostro modo di presentarci al mondo. Non sempre esiste corrispondenza tra la nostra personalità reale e quella che “costruiamo” per presentarci on line.

Prima però di parlare di personalità on line è importante fare un passo indietro e vedere cosa si intende per personalità umana. Sono diverse le definizioni a riguardo, ma quella proposta da Carver e colleghi (2015) sembra essere quella più comprensiva dei diversi aspetti:

“La personalità è un’organizzazione dinamica, entro l’individuo, di sistemi psicofisici che determinano i pattern di comportamento, di pensiero e di emozioni tipici di ciascun individuo.” 

In un mondo virtuale, dove le nostre azioni e scelte si riducono ad un click, si potrebbe pensare che la nostra personalità non si esprima con la stessa intensità e trasparenza che può invece mostrare nelle relazioni “faccia a faccia”. In realtà sul web si può o far trasparire di noi molto di più di quello che vorremmo  o creare un’immagine modificata di noi stessi.

profilo-on-lineOnline si interpretano molto spesso dei Sé virtuali che escono dai confini imposti dalla propria identità reale. Un ritocco con Photoshop, un’immagine più spensierata o l’aggiunta di competenze non reali ampliano gradatamente il divario tra questi due aspetti del sé ledendo sicuramente l’autostima e creando, nei casi limite, una vera e propria “dissociazione”.

Una parte o un gruppo di processi mentali si possono separare dal resto della coscienza e comportarsi come un’entità scissa ed indipendente dalla personalità globale. Perdiamo gradatamente il controllo e la percezione del divario tra il nostro sé reale e quello virtuale  e ciò può generare dei disturbi dell’umore, dei disturbi d’ansia relazionale e condotte di evitamento sociale (Caretti e La Barbera 2005).

Non possiamo sicuramente esimerci dall’uso della tecnologia digitale, ma è fondamentale che tutti noi, ma soprattutto i nostri ragazzi, impariamo a non dimenticare che esiste un mondo “reale” con il quale inevitabilmente ci dovremo confrontare e nel quale dovremo…VIVERE!

Maria Cristina Raga

“Le tre del mattino” di Gianrico Carofiglio

le-tre-del-mattinoQuante volte dei lunghi ed imbarazzanti silenzi caratterizzano il rapporto con i nostri figli? Possibile che non ci sia nulla da dire o che non ci siano più argomenti da condividere? Sarà la differenza generazionale, l’imbarazzo, la paura di pensarla diversamente ed il non sapere come dirselo? E’ veramente così difficile comunicare tra genitori e figli, o nel mondo frenetico nel quale viviamo mancano le occasioni per farlo?

Potremmo aggiungere molti altri interrogativi a quelli suddetti, ma continuare a farci domande purtroppo non serve. Forse solo la qualità del tempo che possiamo creare tra di noi può abbattere quel muro di silenzio.

“Le tre del mattino” di Gianrico Carofiglio è un mirabile esempio di come talvolta, a causa di forze maggiori, si possano creare le condizioni per conoscersi, per dirsi cose mai dette che aggiungono pezzi preziosi al puzzle della nostra vita. Questo infatti è quello che accade ad Antonio, uomo di ormai cinquantanni, che ripercorre due giorni trascorsi con il padre tanti anni prima.

Figlio di genitori separati, Antonio, che soffre di epilessia idiopatica, viene portato una prima volta a Marsiglia da entrambe i genitori per essere visitato dal Dott. Gastaut, che si raccomanda di riportarlo dopo tre anni per verificare lo stato della malattia.

Passati i tre anni Antonio ritorna a Marsiglia, ma questa volta accompagnato solo dal padre. E’ in quest’occasione che capita un imprevisto che cambierà profondamente il loro rapporto. Infatti Antonio deve sottoporsi “alla prova di scatenamento”, ossia deve stare sveglio per due giorni consecutivi al fine di portare il fisico al limite massimo di stress. Se durante quei due giorni non si fossero presentate delle crisi, poteva essere considerato completamente guarito. E’ proprio in quei due memorabili giorni che padre e figlio iniziano a parlarsi senza imbarazzo, liberamente.

Antonio scopre come si sono conosciuti i suoi genitori, le paure, le incertezze, le speranze di suo padre che, o per mancanza di coraggio o di occasioni, non gli aveva mai raccontato.

Scaturisce tra loro una volontà ed un bisogno di confidarsi che stupisce entrambi…. e che trasformerà questo ragazzo insicuro e ribelle in UOMO!

Antonio ricorderà per sempre la poesia del poeta greco Kostantinos Kavafis che il padre gli  recita per rispondere alle sue domande sull’inutilità di tante cose che ci circondano e che ci rubano tempo prezioso:

“E se non puoi la vita che desideri cerca almeno questo per quanto sta in te: non sciuparla nel troppo commercio con la gente con troppe parole in un viavai frenetico. Non sciuparla portandola in giro in balia del quotidiano gioco balordo degli incontri e degli inviti, fino a farne una stucchevole estranea”

Sarà sicuramente un lettura interessante per coloro che non vogliono più perdere  del tempo prezioso che purtroppo non tornerà più.

M.Cristina Raga

 

“Il Sogno in scena. creazione di un nuovo futuro”

“La Notte, secondo il mito greco ha due porte: una d’avorio, da cui arrivano i sogni fallaci, e l’altra di corno, da cui discendono i sogni autentici e veritieri (Omero, Odissea, XIX: 690-695). Il sogno è una autorappresentazione spontanea della situazione attuale della psiche: si sogna sempre da sé e di sé, scriveva Jung. sogni-ragazzoIl sogno esprime un punto di vista nuovo e spesso contrastante con quello della coscienza, e talora può avere una funzione prospettiva, anticipatoria per la nostra vita. Nel sogno si animano desideri e paure, ricordi e progetti del sognatore. “Il sogno in scena: creazione di un nuovo futuro” è una proposta d’incontro per chi desideri vivere una esperienza di conoscenza personale attraverso un gruppo di psicodramma junghiano….”

“Il sogno in scena” è il tema della giornata che si terrà sabato 15 dicembre 2018 dalle ore 9.00 alle 18.00 presso l’Associazione “Il Punto” di Burolo, organizzato dall’Associazione Mediterranea di Psicodramma.

Conduttori dell’incontro saranno la Dott.ssa Laura Marino, psicologa, psicoterapeuta e psicodrammatista, docente di Psicoterapia analitica della coppia e della famiglia presso l’Istituto di Psicologia Analitica e Psicodramma (IPAP) ed il Dott. Maurizio Gasseau, psicologo, psicoterapeuta e psicodrammatista, direttore dell’Istituto di Psicologia Analitica e Psicodramma.

L’incontro è rivolto agli adulti di ogni fascia di età e per l’iscrizione basta inviare una mail a sezionepiemonteamp@gmail.com o a marinolaur@libero.it.

Vi aspettiamo numerosi!!!

MCristina Raga

“Aide-Auser laboratori attivi mente, corpo ed emozioni alla quarta edizione”

img_0825Da mercoledì 10 ottobre 2018 dalle ore 15,00 alle ore 16,30 sono ripresi presso la Palestra Antonicelli di Bellavista i “Laboratori Attivi mente, corpo ed emozioni”. Nati quattro anni fa dalla collaborazione tra lo staff del Centro AIDE e l’associazione AUSER Argento Vivo di Ivrea, i laboratori sono stati un vero e proprio successo dal punto di vista dei risultati ottenuti da tutti i partecipanti.

Certamente ogni nuova attività ha bisogno del suo tempo per strutturarsi, per vincere le titubanze e per superare le difficoltà emotivo relazionali che possono insorgere all’interno di ogni gruppo di lavoro. Quando però pian piano ci si rende conto che ci si “diverte lavorando”, che un minimo di attività fisica aumenta la nostra sicurezza nel movimento quotidiano riducendo gli stati d’ansia, che l’aprirsi ai membri del gruppo aiuta a superare i blocchi emotivi e che si possono creare e consolidare nuove amicizie, ecco che lavorare insieme non diventa più una difficoltà, ma una necessità.

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Non soltanto tutti i partecipanti attraverso il lavoro di stimolazione cognitiva hanno imparato l’importanza di allenare quotidianamente l’attenzione, la memoria, lo sviluppo di strategie utili ad affrontare in modo diverso la vita quotidiana, ma hanno consapevolizzato che il lavoro di rinforzo quotidiano di queste abilità è fondamentale nell’evitare un precoce decadimento fisico e cognitivo.

Invitiamo quindi tutti coloro che abbiano il desiderio di condividere con noi quest’esperienza di contattare il Centro AIDE (0125-627295) o la segreteria della sede Auser  di Ivrea (0125-633345).

Vi aspettiamo!!!!

MCristina Raga

“B…come Bulgur”

bulgurSi sente spesso parlare di cereali “alternativi”, di cui però si ignorano composizione e soprattutto impiego in cucina. Oggi parliamo del Bulgur, derivato dei semi integrali e germogliati del frumento di grano duro, originario della Turchia. La sua caratteristica principale è la DIGERIBILITA’, data dal fatto che, durante la sua lavorazione viene precotto, ma è anche indicato per regolarizzare l’intestino; Inoltre, è ricco di Ferro, Fibra, Vitamine del gruppo B, PP ed E, Magnesio, Potassio e Fosforo.

Il Bulgur può facilmente essere utilizzato in cucina per preparare zuppe, insalate o primi piatti caldi.

Ecco quindi 3 semplici ricette per provare questo nuovo cereale!

RICETTA 1 : BULGUR CON CALAMARI E GAMBERI PICCANTI

Ingredienti per 2 persone:

gamberetti

  • 200 gr di Bulgur
  • zucchine, carote, peperoni, cipolle
  • prezzemolo, aglio, limone, sale, peperoncino
  • acqua
  • code di gambero e calamari
  • olio extravergine q.b.

 

Preparazione

Cuocere il Bulgur secondo le indicazioni riportate sulla confezione. Tagliare le verdure a cubetti e metterle  a sbollentare in un pentolino d’acqua; in seguito raffreddarle sotto l’acqua fredda. Condirle poi con circa mezzo limone spremuto, sale, un filo d’olio e del prezzemolo; unire al bulgur.Per il pesce: pulire i calamaretti e le code dei gamberetti ( sgusciati e incisi sul dorso per togliere la venatura scura ); metterli a tostare in una padella antiaderente a fiamma alta e, a piacere, aggiungere il peperoncino e l’aglio tritato; verso la fine della cottura, aggiungere un filo d’olio. Saltare il tutto qualche secondo e finire con del battuto di prezzemolo, vino bianco, o semplicemente un filo d’ acqua. Alla fine, disporre il bulgur con le verdure sul piatto e disporvi sopra il pesce.

 

RICETTA NUMERO 2: BULGUR CON MELANZANE GRIGLIATE, POMODORO E CANNELLINI

 

Ingredienti per 2 persone:

bulgur-con-melanzane

  • 1 bicchiere di bulgur
  • 1/2 melanzana
  • 200 ml di passata di pomodoro
  • 1 scalogno, prezzemolo
  • 150 gr di fagioli cannellini già lessati
  • olio EVO q.b.

Grigliare la melanzana tagliata a fettine sottili sulla piastra bollente per 1-2 minuti per lato. Condire con olio, sale e prezzemolo e lasciar marinare un po’.
Cuocere il bulgur secondo le istruzioni riportate sulla confezione.
Far appassire lo scalogno tritato nell’olio. Aggiungere il pomodoro e cuocere 5 minuti, poi aggiungere anche i fagioli e lasciar cuocere altri 5 minuti; spegnere il fuoco. Tagliare le melanzane grigliate a striscioline sottili e aggiungerle al resto del condimento.
Per mangiarlo caldo: quando il bulgur sarà cotto, riaccendere il fuoco sotto il condimento e versarvelo dentro. Rosolare per due minuti, condire con un po’ di prezzemolo e serivire subito.
Per mangiarlo freddo: passare il bulgur sotto l’acqua corrente fredda, condirlo con due cucchiai di olio e quando si sarà raffreddato anche il condimento unirli. Spolverizzare di prezzemolo e conservare in frigo in un contenitore ermetico.

RICETTA NUMERO 3: INSALATA DI BULGUR CON AVOCADO E CECI CROCCANTI

Questa è una ricetta un po’ estiva, trattandosi di un’ insalata ma può essere anche un ottimo antipasto!

Ingredienti per 2 persone:

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  • 200 gr di bulgur
  • 250 gr di ceci freschi (150 per l’insalata e 100 per la guarnizione)
  • 1 avocado
  • 1 zucchina
  • 1 cipollotto
  • 1 limone
  • olio, sale e pepe q.b.

Lessare il bulgur in acqua leggermente salata, scolare e lasciar raffreddare. Aggiungere, nel bulgur, 150 gr di ceci lessati, l’ avocado tagliato a cubetti, la zucchina tagliata a julienne e il cipollotto fresco sottilmente affettato. Aggiustare di sale, pepe, e condire con la buccia e il succo di un limone e un generoso filo di olio d’oliva.
A questo punto, i ceci rimasti ( lessati e ben asciugati) su una teglia da forno, in un solo strato, infornare a 220°C per 10 minuti, rimescolare i ceci e infornare per altri 10 minuti; alla fine, mescolarli con 1 cucchiaio di olio d’oliva, mezzo cucchiaino di paprika affumicata, mezzo cucchiaino di paprika forte e sale. Riversare i ceci sulla teglia da forno e infornare di nuovo per 5 minuti.
Distribuire l’insalata nei piatti, aggiungere i ceci croccanti in cima e un po’ di prezzemolo a finire e servire subito.

Buon appetito a tutti!

Dott.ssa Valentina Marra