Perchè scrivere?

C’è chi tiene diari, piccoli contenitori di speranze e forse di lacrime. O semina appunti su qualunque pagina o foglietto che capita a tiro. Molti scrivono poesie, addentrandosi nel difficile percorso di parole senza rime, di immagini spoglie, di piccoli monologhi ermetici. Qualcuno si lancia in progetti complessi, come racconti o addirittura romanzi e opere teatrali.

Affidare il proprio pensiero alla parola scritta è un’azione liberatoria e gratificante. Permette di dare voce a pensieri nascosti, a desideri inespressi, ma anche a fissare ricordi ed esperienze come in un’indelebile fotografia. Stimola la ricerca delle parole, arricchisce.

Ma come fare quando si vorrebbe, ma manca qualcosa, non sappiamo come usare questo strumento o mancano idee concrete su come scrivere, come impostare i propri testi, come riempire i vuoti e la mancanza di ispirazione? Magari l’idea c’è, ma non troviamo il modo di esprimerla?

La scrittura: un mondo affascinante e sterminato, ma anche legato alla natura di chi la produce, al suo contesto, alla sua appartenenza e cultura: sembra impossibile stabilire principi validi per tutti. Talvolta regole per la creazione di un’opera d’arte sono state fissate, riorganizzate e riformulate nei secoli.

Ma può chiunque di noi tentare quest’avventura? O solo a chi possiede un vero talento riconosciuto è permesso di scrivere, pubblicare (e avere successo)?

Scrivere è un piacere personale, per leggersi, per soddisfazione.

E allora lanciamoci in quest’impresa! Proviamo!

Intanto sfatiamo dei miti: anche i grandi scrittori affermati hanno le loro difficoltà, momenti bui, la crisi della pagina bianca!

Qualcuno sa che Hemingway riscrisse diciannove volte l’ultimo capitolo di “Addio alle armi”?

Negli ultimi anni si sono diffusi ovunque diversi tipi di corsi di scrittura “creativa”, nati nelle Università americane e inglesi già negli anni novanta. In Italia non ci sono solo costose scuole di scrittura, ma ormai esistono molte proposte (in molte città persino organizzate dalle Università della Terza Età), che permettono di avvicinarsi ai primi rudimenti, osservare, correggere, rifare, cercare soluzioni, scoprire il senso quanto abbiamo voglia di raccontare. Si trovano anche piccoli manuali e pubblicazioni con molti suggerimenti utili.

Ognuno di noi ha molto materiale da narrare, della sua interiorità, ma anche dall’osservazione della sua vita e di quelle degli altri. E, non dimentichiamo, la lettura di romanzi e opere di scrittori, contemporanei o classici, un prezioso mondo di riferimento.

 

Ornella Cerutti

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