“E se quei mattoncini fossero di più che semplici mattoncini?”

Da BILLUND ad IVREA!

Siete degli appassionati dei giochi della LEGO®?Al contrario non avete mai costruito niente (o poco) con i famosi mattoncini nell’arco della vostra vita?

Non vi preoccupate!

Il metodo LEGO® SERIOUS PLAY® è veramente alla portata di tutti!

Che cos’è? 

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E’ una nuova metodologia nata per elaborare attraverso il “gioco serio” strategie di business che porta con sé molti vantaggi dati innanzitutto dallo strumento: i mattoncini LEGO®.

Oltre all’immediatezza ed alla facilità dell’uso dei mattoncini, è il processo che fa la differenza!

Non si tratta più di replicare la realtà costruendo modellini di qualcosa di esistente, ma piuttosto di esplorare una realtà spesso inconsapevole, attraverso le metafore e lo storytelling.

Così il metodo LEGO® SERIOUS PLAY® diventa ideale per lavorare sui gruppi, nel team building, per risolvere problemi complessi, per definire strategie di business e value added proposition, perché aiuta a semplificare la realtà ed a trovare soluzioni inattese.

Da qui si può partire per applicare il metodo in diversi ambiti, ad esempio negli assessment o in colloqui individuali o per gestire riunioni.

E’ molto versatile, ma con un processo ben definito… altrimenti non sarebbe LEGO® SERIOUS PLAY®.

Dove puoi provarlo?

foto con Per color

Ad Ivrea presso il Centro AIDE sono presenti Facilitatori Certificati direttamente da uno dei fondatori del metodo, Per Kristiansen.

Vi aspettiamo per saperne di più!

 

Luisa Danieli

“Chi è il Neuropsicologo e perchè andarci?”

La neuropsicologia è la disciplina che indaga le funzioni cognitive superiori del sistema nervoso centrale e ne studia le possibili alterazioni.

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Per funzioni cognitive superiori si intendono capacità necessarie per la vita quotidiana quali: memoria, attenzione, linguaggio, percezione, ragionamento, funzioni esecutive, prassie; funzioni, queste, che possono essere differentemente compromesse da patologie cerebrali di varia eziologia.

 

A chi si rivolge la neuropsicologia?

La valutazione neuropsicologica ha come obiettivo di identificare, descrivere, quantificare i deficit cognitivi e comportamentali acquisiti dopo una lesione o disfunzione cerebrale.

L’esame neuropsicologico si rivolge a pazienti che presentano varie patologie, tra cui:

- Patologie del Sistema Nervoso Centrale;

- Demenze senili e presenili, Decadimento cognitivo o con difficoltà intellettive d’altra        natura;

- Malattia di Parkinson;

- Sclerosi Multipla;

- Ictus;

- Cerebropatie Vascolari;

- Traumi cranici;

- Interventi di neurochirurgia.

 

Quali sono le finalità di un esame neuropsicologico?

1. Finalità diagnostica: l’esame neuropsicologico è necessario per l’individuazione, la quantificazione e l’inquadramento clinico di disfunzioni cognitive conseguenti a patologie neurologiche.

2. Finalità prognostica: la valutazione neuropsicologica può fornire delle indicazioni sull’esito di alcune patologie, come ad esempio il trauma cranico e l’ictus cerebrale. I fattori prognostici sono indispensabili per pianificare le opzioni di trattamento riabilitativo, per garantire un progetto individualizzato, per fornire alla famiglia un’informazione corretta sulle possibilità di recupero e anche per prevedere le necessità assistenziali a lungo termine.

3. Programmare l’assistenza e gli interventi: l’esame neuropsicologico fornisce informazioni dettagliate sullo stato cognitivo, sulla presenza di alterazioni comportamentali e di personalità fondamentali per dare indicazioni circa i limiti imposti dalla vita quotidiana.

4. Programmare e monitorare il progetto riabilitativo: dopo la valutazione, si predispongono interventi mirati a diminuire e/o recuperare le funzioni cognitive, i disordini psico-comportamentali ed emotivi, stimolando anche le funzioni risparmiate.

L’intento è quello di incrementare le capacità personali del paziente al fine di migliorare la sua vita quotidiana e quella dei suoi famigliari.

I famigliari svolgono un ruolo fondamentale nell’assistenza del paziente neurologico; è indispensabile, pertanto, coinvolgere la famiglia nel progetto riabilitativo e considerarla una risorsa, sostenendola attraverso un’adeguata formazione e, se necessario, un supporto psicologico.

 

La riabilitazione neuropsicologica

Dopo un’attenta valutazione neuropsicologica, il neuropsicologo propone delle misure terapeutiche al fine di permettere e/o migliorare il reinserimento sociale, scolastico o lavorativo.

Si compone di due parti:

  • la riabilitazione neuropsicologica: serve a favorire il recupero delle abilità cognitive danneggiate per compensare i deficit e migliorare la capacità d’adattamento del paziente. Il trattamento si occupa anche dei disturbi del comportamento ed emozionali.
  • la stimolazione neuropsicologica: esercita le abilità preservate e ha come obiettivo di mantenere l’autonomia del paziente il più a lungo possibile.

Il trattamento comprende:

  • la riabilitazione delle funzioni cognitive;
  • adattamenti ambientali per ridurre l’impatto del danno;
  • la prevenzione e trattamento delle complicanze;
  • pianificazione dell’assistenza e supporto ai famigliari;
  • istruzione, educazione e sostegno per il caregiver.

 

In definitiva la neuropsicologia permette la visualizzazione di un panorama, il più possibile chiaro, di eventuali deficit funzionali nonché delle capacità residue del soggetto, in modo da supplire, il più possibile, ai primi, facendo leva sulle seconde. Infine, si occupa anche di sostegno psicologico dei pazienti e dei loro familiari.

Dott.ssa Elisa La Marra

“Ci rivediamo lassù” di Pierre Lemaitre

In un impercettibile istante un evento fortuito può far cambiare per sempre rotta ai progetti, alle aspettative, ai sogni, alle speranze che ogni giorno ci accompagnano. Qualcuno che prima ci era quasi sconosciuto può diventare il fulcro della nostra esistenza e qualcuno con il quale ci vedevamo invecchiare può sparire nel nulla.

LAMAITRE

Per quanto possano sembrare lontane la devastazione fisica, psichica ed emotiva che una guerra mondiale ha prodotto su intere generazioni di uomini e donne, in realtà noi stiamo vivendo un periodo storico caratterizzato da eventi altrettanto devastanti e disgreganti l’individuo, la famiglia ed il contesto sociale.

Il “diverso” da tutto ciò che fa parte del nostro quotidiano siano persone, eventi politici, stragi religiose fa risvegliare sentimenti di paura ed atteggiamenti di diffidenza, sospetto e distacco nell’essere umano.

Con grande abilità descrittiva P. Lamaitre ci racconta la storia di “amicizia inaspettata” tra Albert ed Edouard in un dopo-prima guerra mondiale dove i famosi “eventi inaspettati” di disperazione, tristezza, avidità, genio hanno unito e separato i destini di persone profondamente diverse tra loro.

Rileggendo questo libro e riflettendo sugli interrogativi che le persone quotidianamente mi pongono mi sono chiesta: ma quanto ci rendiamo veramente conto della nostra incapacità di adattamento e della discrepanza tra le nostre convinzioni e le azioni che compiamo per realizzarle?

Saremmo capaci di diventare un Albert….?

M.Cristina Raga

“Pace interiore”: guardare dentro per crescere fuori

Avere un figlio di 9 anni, come sanno i genitori, porta a conoscere quasi a memoria una discreta quantità di cartoni animati, alcuni più interessanti, altri più scontati ma a volte, guardando bene, ci possiamo scovare davvero piccole perle come quelle presenti nella serie di Kung Fu Panda.

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La prima che mi ha colpito è in Kung Fu Panda 1: al maestro Shifu è stato dato il compito di addestrare un grosso panda, piuttosto goffo e pasticcione a diventare il “guerriero dragone”, ovvero colui destinato a salvare la popolazione della valle da un nemico imbattibile nemmeno dai suoi allievi migliori. Il panda, di nome Po, si dimostra totalmente inadeguato e viene allontanato e schernito dagli altri allievi ma Shifu, che è un maestro saggio, si rende conto che il tipo di addestramento utilizzato con gli altri non funzionerà con Po. Un giorno passeggiando per il corridoio vicino alla dispensa vede Po che, in piena crisi, ingurgita dei biscotti che erano riposti in uno scaffale davvero in alto, difficilmente raggiungibile da una persona poco agile, e spiandolo, nota come Po, spinto dalla ricerca compulsiva di cibo, riesca a compiere evoluzioni straordinarie in modo del tutto inconsapevole: ecco! Ha trovato la strategia giusta per addestrarlo!!

Piano piano Po, guidato da Shifu, svilupperà sempre più consapevolezza della propria forza interiore e in un modo tutto suo, unico e speciale, riuscirà a compiere il suo destino.

 

Mi ha colpito perché ci sono tanti rimandi: il primo è una riflessione per gli insegnanti in particolare ma anche per chi, come me, facilita la crescita personale, ed è relativo alle strategie di apprendimento. Ognuno di noi è diverso e ciò che può avere funzionato per la maggior parte degli allievi o dei coachee (persona che si rivolge al coach), improvvisamente in alcuni casi non funziona più! Allora pensare che sia “l’altro” ad essere inadeguato o che il tuo coachee sia “sbagliato” per te (mi rivolgo ai coach) ci impedisce di trovare nuove vie d’esplorazione. Occorre mettersi in discussione e assumersi la responsabilità di ciò che accade aprendosi a ciò che di vero e di speciale c’è in quella persona, diversa da tutti gli altri. Tutti noi abbiamo delle strategie e dei “driver” che ci portano a cambiare e che spesso rimangono nella dimensione dell’inconsapevolezza ed è importante scoprirli con una buona dose di curiosità.

 

Il secondo rimando è: quanto ognuno di noi è consapevole del proprio valore?! Quanto siamo in grado di liberare il nostro potenziale e di “compiere il nostro destino”? Le pratiche per l’esplorazione di sé possono aiutare molto nel trovare delle risposte, il coaching è una di queste ma ce ne sono tante altre e io credo che ognuno trovi la propria via in questo tipo di percorsi, non ce n’è una più giusta di un’altra, c’è solo ciò che è giusto per te in questo momento, e in futuro magari sarà diverso. Penso però una cosa, che sia davvero importante trovare un modo per esprimere la propria forza creativa e prendere il controllo della propria vita e sono convinta che ognuno di noi possa diventare un “guerriero dragone”!

Luisa Danieli

“Laboratori Attivi di Allenamento Mente, Corpo, Emozioni”

Dal mese di ottobre 2016 riprenderanno i Laboratori Attivi di Allenamento Mente, Corpo ed Emozioni che l’Auser Argento Vivo ed il Centro AIDE hanno proposto lo scorso anno ai loro associati ed utenti, riscontrando un notevole successo ed interesse.

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Le attività proposte nei nuovi laboratori mirano a ricercare e sviluppare nuovi equilibri psichici e fisici capaci di mantenere il più a lungo possibile il benessere ed una migliore qualità di vita nella persona anziana.

Ciò che conta dunque è come si invecchia, perchè solo con un’attenzione personale e consapevole a se stessi si possono ridurre i rischi di malattia e potenziare i fattori protettivi.

Al fine di avere un quadro globale dell’individuo che deciderà di partecipare a tale laboratorio sono previste anche un colloquio con una neuropsicologa/psicologa per valutare lo stato psico-emotivo individuale ed una valutazione con un chinesiologo delle abilità funzionali/motorie. Tali colloqui/valutazioni verranno effettuate presso la sede dell’Auser in via Arduino, 109 ad Ivrea mercoledì 5 e 12 ottobre 2016 alle ore 15.00.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere alla segreteria dell’Auser (0125-633345) o del Centro AIDE (0125-627295).

Vi aspettiamo!!!!

MCristina Raga

 

“Invecchiare bene conviene!!!”

Martedì 10 maggio 2016 alle ore 20,45 presso il Salone Pluriuso di Brosso, grazie alla collaborazione scaturita dalla Società di Mutuo Soccorso di Brosso, l’Auser ed il Centro AIDE di Ivrea, si terrà una conferenza sul tema “Invecchiare bene conviene!!!”.

Brosso

Oltre ad affrontare il tema dei cambiamenti fisici, psicologici ed emotivi che insorgono nella terza età, verrà presentata l’esperienza di “Laboratorio Attivo” proposta dal Centro Aide che si basa sull’utilizzo del GRUPPO come luogo di condivisione empatica, ascolto riflessivo, accettazione priva di critiche e giudizi, capace di favorire:

  • l’esplorazione delle difficoltà e delle strategie utili per fronteggiarle
  • affrontare le emozioni negative e l’ansia che accompagnano i processi d’invecchiamento
  • migliorare la comunicazione e la “capacità di chiedere AIUTO”

Confrontarsi con gli altri sulle proprie piccole o grandi problematiche non è sicuramente facile, ma sforzarsi di imparare a farlo è già un primo grande passo!!!

Vi aspettiamo!!!

Dott.ssa MCristina Raga

 

“Dall’impressionismo al coaching” di Luisa Danieli

monet  san giorgio

Recentemente alla mostra di Monet di Torino sono rimasta rapita da una citazione scritta su una parete del museo che recitava:

The subject is something secondary. What I want to reproduce is what exists between me and the subject

che tradotto potrebbe suonare così “Il soggetto/oggetto è qualcosa di secondario. Ciò che voglio riprodurre è ciò che esiste tra me e il soggetto/oggetto.” Ecco quindi l’approccio impressionista che mi ha immediatamente rimandato a come ognuno di noi rappresenta la propria realtà … per gli impressionisti si trattava di rappresentare un immateriale, percezioni, impressioni, luci … per noi quotidianamente è il raccontarci la nostra realtà. E quindi quando hai un problema è molto utile iniziare ad esplorare come lo percepisci. Un primo passo per andare verso la sua soluzione è sviluppare più consapevolezza rispetto al tipo di “occhiali” o di punti di vista attraverso i quali osservi il problema. Ma come si fa? Parti dall’analisi del linguaggio che usi per descriverlo, ti propongo un esercizio utile a questo scopo:

  1. scrivi su un diario il problema, descrivilo a ruota libera, senza filtri, come se lo stessi raccontando alla tua migliore amica;
  2. ora lascia passare un pò di tempo e poi  rileggi ciò che hai scritto come se fossi un osservatore esterno, come se fosse il racconto di qualcun altro e analizza le parole che hai usato;
  3. prova a cercare: ci sono metafore? Ci sono delle idee/parole/concetti ripetuti più volte? C’è qualche passaggio che ti colpisce in particolare? Riconosci le tue  credenze/opinioni o giudizi che emergono e che sono poco utili o limitanti?

 

Questo esercizio può aiutare a sviluppare maggiore consapevolezza e riconoscere che è il tuo modo di guardare alla realtà che ti sta ostacolando, non è certamente un punto di vista sbagliato, anzi, è sacrosanto, non stiamo dando giudizi di valore, semplicemente va appreso un modo di guardare alla realtà più utile a facilitare il cambiamento che desideri!

Spero che questo esercizio possa esserti utile.

Se vuoi fare un lavoro più strutturato, un percorso di coaching individuale può essere un modo per accelerare o sbloccare situazioni di stallo e realizzare i tuoi obiettivi.

Se vuoi sapere qualcosa di più sul coaching ecco un link alla International Coach Federation (ICF) https://www.icf-italia.org

 

Luisa Danieli

“Quando i libri profumavano di carta” di Alessandra Barbiera

Con un titolo che fa sicuramente affiorare in noi lontani ricordi densi di emozioni,  la Prof.ssa Alessandra Barbiera, Vicario del Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo di Settimo Vittone e sede distaccata di Borgofranco, ci regala uno splendido racconto di un tempo che forse non tornerà più, ma che per tanti di noi sarà impossibile dimenticare.

libri con candelabro

I libri pesano tanto: eppure, chi se ne ciba

e se li mette in corpo, vive tra le nuvole

(Luigi Pirandello)

“QUANDO I LIBRI PROFUMAVANO DI CARTA”

Non compro libri al supermercato.

      La mia vita è legata a un turbine di odori che a volte, lambendomi l’olfatto, mi fanno tornare indietro nel tempo e mi stimolano emozioni.

      L’odore delle torte e del latte caldo, che mia mamma preparava a me e ai miei fratelli nei pomeriggi invernali, che non è mai stato odore di cucina, ma di gesti d’affetto.

      L’odore della pelle di mio nonno, quando mi prendeva in braccio, che ancora oggi mi sembra di sentire qua e là e mi riempie di nostalgia.

      L’odore del cuscino dei miei bambini nel quale affondavo la faccia, quando sentivo la loro mancanza.

      L’odore che mi avvolgeva da piccola all’entrata della scuola: odore di minestra, di gesso e di carta, che a volte mi spaventava e mi faceva battere il cuore.

      Ancora oggi l’odore della carta mi fa battere il cuore. Compro un libro e, prima di leggerlo, lo annuso… Così, per tornare indietro nel tempo e per assaporare in anteprima la lettura.

      Non compro libri al supermercato, perché non posso farmi consigliare da quella libraia minuta e sicura, che mi suggerisce sempre ciò che in cuor mio già voglio.

      Non compro libri al supermercato perché non sanno solo di carta, ma anche di formaggio, di salame e di olio.

      Però compro libri!

      Non compro neanche ebook, che mi darebbero solo parte di quel piacere rassicurante che mi deriva da una buona lettura.

I libri digitali non invecchiano nelle mie mani. Non si stropicciano.

E poi non odorano e basta.

      Non sanno di formaggio e di salame, ma non profumano nemmeno di carta.

      I libri digitali non sono in grado di assorbire le lacrime di una lettura emozionante, triste e divertente.

      I libri digitali non profumeranno mai di biblioteca.

      Così i registri elettronici a scuola: non odorano più più della fatica di allievi e insegnanti; usandoli ho perso qualcosa del mio passato.

      Non so se i libri digitali vivranno una vita marginale, perché completamente privi di un proprio odore, così come il Jean Baptiste Grenouille di  Süskind.

      Io continuerò a comprare libri da annusare, oltre che leggere.

      Almeno per ora.

      E continuerò ad andare al supermercato per comprare olio e formaggi.

      Almeno per ora.

                                                     Alessandra Barbiera

Continuano gli incontri all’Auser… 12 marzo 2016

Sabato 12 marzo 2016 alle ore 10,00 presso la sede Auser di Ivrea si terrà il terzo incontro formativo/informativo sul tema del benessere nell’invecchiamento organizzato dall’Auser Argento Vivo e dal Centro Aide.

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Grazie all’intervento del Dott.Gianfranco Breccia, medico di medicina generale, e della Dott.ssa Silvana Lissolo, medico geriatra, responsabile struttura semplice lungo degenza ASL TO4, verranno trattati i temi relativi ai sintomi del normale invecchiamento e quelli invece premonitori di un decadimento cognitivo.

Troppo spesso sottovalutato, il decadimento cognitivo può  tante volte essere indice di un inizio di forma di demenza senile o di Alzheimer. Per questo motivo è fondamentale conoscere quelli che potrebbero essere i sintomi precoci per poter iniziare al più presto un percorso di diagnosi e cura.

Interverrà poi la Dott.ssa Stefania Martinetti, Assistente Sociale presso il Consorzio In.Re.Te di Ivrea che ci illustrerà i servizi per le persone anziane, i benefici di legge, le risorse e le modalità di accesso presenti sul territorio.

Verrà infine trattato il tema dell’importanza delle Terapie Non-Farmacologiche nella stabilizzazione delle facoltà cognitive residue.

Vi aspettiamo numerosi!!!

Dott.ssa MCristina Raga

 

Non ho l’età…..per la dieta!!!

Mi sento spesso dire dalle persone “ diversamente giovani”, cioè coloro che hanno superato i 65 – 70 anni, che sono ormai troppo avanti con l’età per affrontare una dieta. In realtà, dovremmo iniziare a pensare all’alimentazione come cura continuativa e non come terapia limitata alla sola perdita di qualche chilo.

anziane in cucina

Nutrirsi in maniera corretta fin da piccoli ci consente di essere poi degli adulti e , quindi, anche degli anziani più sani. Ma è bene anche ricordare che ogni fase della vita ha le sue specifiche necessità. E in questo articolo approfondiremo  quelle strettamente legate agli over 65.

Il nostro corpo è una macchina perfetta che, però, invecchia; questo porta ad un naturale rallentamento del metabolismo basale, perdita della massa muscolare ed ossea ed indebolimento del sistema cardio circolatorio.

Ecco perché diventa fondamentale adottare uno stile di vita sano, affinchè questo processo si inneschi il più tardi possibile.

Se guardiamo oltre e, quindi, agli over 75, riscontriamo ulteriori problematiche, che possono portare, da un lato, alla malnutrizione per difetto e dall’altro, alla malnutrizione per eccesso.

La prima è dovuta a diverse cause, quali difficoltà nella masticazione ( disfagia o patologie dentali), inappetenza, difficoltà nella preparazione dei pasti, ecc.. mentre la seconda ( più frequente) ritrova le sue radici soprattutto in una condizione psicologica più instabile, dove si ricerca nel cibo la consolazione per essere rimasti soli, piuttosto che sentirsi meno utili per la società, e altro ancora: questo porta le persone a ricorrere con sempre maggiore frequenza a piatti pronti o di rapida preparazione, spesso ipercalorici e ricchi di sale e conservanti.

Cosa, quindi, non bisogna mai trascurare nell’alimentazione over 65?

_ Le proteine: soprattutto ad elevato valore biologico ( pesce, uova, carne e latticini) ma anche derivate dai legumi, sono importanti per preservare la massa magra , ma non bisogna eccedere con le quantità.

_ Calcio, Vitamina D e Fosforo: importanti per le nostre ossa, aiutano a ridurre l’incidenza di fratture, che negli over  65 è molto elevata, soprattutto nelle donne ( a causa dell’osteoporosi). Se Calcio e Fosforo si trovano facilmente negli alimenti, la vitamina D invece va integrata diversamente;  basta esporsi ai raggi solari, anche in inverno, per poter aumentare la sua produzione. Il Calcio è presente anche nell’ acqua, pertanto è bene sceglierne una che ne contenga più di 200 mg/ litro.

_ Acidi grassi Omega 3: fattori protettivi nei confronti del sistema cardiocircolatorio, sono definiti “essenziali”, cioè che non possiamo produrli ma solo ingerirli dall’esterno. Le fonti principali sono: salmone, pesce azzurro, sgombro ma anche noci, legumi e olio di mais.

_ Antiossidanti: sono piccole molecole contenute negli alimenti ( soprattutto vegetali), in grado di contrastare l’effetto dei radicali liberi, prodotti di scarto della cellula che si sviluppano a causa del fumo di sigaretta, inquinamento ambientale, stress, attacchi virali o batterici e altro. I radicali liberi sono responsabili dell’invecchiamento precoce dell’organismo, quindi è indispensabile “combatterli” con gli antiossidanti. Poiché questi ultimi sono contenuti soprattutto nei vegetali e ognuno ha un limitato raggio d’azione, è bene alternare  frutta e verdura in base ai colori, per essere certi di introdurli tutti.

Dott.ssa Valentina Marra