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Rimini: Convegno Adolescenza

Slider1Nei giorni 24 e 25 Ottobre 2014 si terrà a Rimini presso il Palacongresso (Via della Fiera, 23) il primo convegno dal titolo:

“Supereroi Fragili. Adolescenti a scuola tra vecchi e nuovi disagi”.

L’età preadolescenziale e adolescenziale sappiamo essere una fase particolarmente delicata dello sviluppo. Essa infatti è caratterizzata da rapide trasformazioni sul piano fisico, psicologico e relazionale. In tale periodo, famiglia, scuola, gruppo dei pari, società, media, tecnologie e social network possono influenzare in modo importante la vita del ragazzo.

Oggetto del convegno quindi tutte le difficoltà adolescenziali ed il disagio che ne consegue, soffermandosi sulle possibili cause e sulle conseguenti reazioni e condotte comportamentali. Verrano distinte le problematiche “internalizzate”, riferite agli adolescenti in prima persona, e le problematiche “esternalizzate”, ossia quelle che preoccupano da vicino familiari e insegnanti.

Tra le prime rientrano ad esempio i disturbi alimentari, la depressione, i disturbi d’ansia, le condotte autolesionistiche e le dipendenze, mentre le seconde si riferiscono a tutti quei comportamenti che turbano gli equilibri familiari, scolastici e sociali e che costituiscono dei campanelli d’allarme per chi li osserva, pur non implicando necessariamente nell’adolescente la consapevolezza di una sofferenza.

Si forniranno inoltre indicazioni e suggerimenti operativi, con l’intento di stimolare una visione critica dei vari fenomeni, dei possibili interventi, senza trascurare l’importanza di una prevenzione corretta e tempestiva.

Il Convegno è strutturato in 2 sessioni plenarie e 14 workshop di approfondimento per un totale di 15 ore di formazione. L’opportunità di partecipare a più workshop permetterà ad ogni iscritto di costruire un percorso personalizzato in base alla propria professione, ai singoli interessi e agli specifici bisogni formativi.

I temi del convegno:

  • adolescenza;
  • bullismo e cyberbullismo;
  • vecchie e nuove dipendenze;
  • identità digitale;
  • autolesionismo;
  • disturbi del comportamento alimentare;
  • dispersione scolastica;
  • devianza;
  • sessualità;
  • identità in genere;
  • discriminazione ed esclusione.

Chi desiderasse iscriversi al convegno può cliccare sul seguente link: http://www.convegni.erickson.it/supereroifragili/costi_e_iscrizioni/

dott.ssa Elisa Moro

 

Giornata mondiale dell’Autismo

02.01.0007.A-13-04-12_LancioAutismo-7Domani 02 Aprile si celebra la “Giornata mondiale dell’Autismo”. Questa è una sindrome poco conosciuta ma che è in costante aumento e, a tutt’oggi, si stima che colpisca 1 bambino su 100. Nonostante l’Autismo coinvolga, solo in Italia, 400 mila famiglie, la nostra società sembra cieca e non fornisce tutela a chi è colpito da questa terribile sindrome.

L’Autismo è un disturbo che interessa la funzione cerebrale e che porta colui che ne è affetto ad una marcata diminuzione dell’integrazione sociale e della comunicazione. Si manifesta intorno ai 3 anni d’età e con una incidenza maggiore fra i maschi piuttosto che fra le femmine.

Spesso i genitori si rivolgono inizialmente al medico per un sospetto di cecità o di sordità quando notano quei comportamenti che fanno apparire i loro bambini come incapsulati in una fortezza vuota. I segnali d’allarme sono la difficoltà a relazionarsi con gli altri, la tendenza a ridere o sorridere senza motivo, l’assenza di sguardo verso la persona che sta parlando, il far roteare in continuazione gli oggetti ma anche la ripetizione ossessiva di parole. Spesso sostituite da gesti.

 

Come si può affrontare una sindrome così devastante? Non vi sono molte terapie ma sicuramente un grosso aiuto, come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità,  viene dall’applicazione della cosiddetta Aba (Applied Bahaviour Intervention). Essa consiste in una serie di programmi comportamentali intensivi, da 20 a 40 ore settimanali, rivolti a bambini di età prescolare. A stimolare i bambini sono i genitori in presenza di professionisti specializzati.

 

Molte terapie alternative, come l’Ippoterapia, la musicoterapia, l’uso di strumenti comunicativi come il computer, trovano un largo uso nell’affrontare l’Autismo ma esse non sono riconosciute dal mondo scientifico che spesso appare rigido. In realtà nessuna terapia porta alla soluzione di questa patologia, ma ottimi risultati di contenimento dei suoi effetti, si sono obiettivamente ottenuti.

 

Il futuro dell’Autismo potrebbe migliorare ed altre terapie potrebbero essere individuate grazie alla ricerca, soprattutto in campo genetico.

Rimane il fatto che ancora troppo poco si fa per sostenere ed affiancare coloro che vivono e convivono con questa sindrome.

 

Speriamo che, oltre gli esiti positivi di nuove ricerche genetiche, il futuro dell’Autismo veda una società che si dimostri civile ed affronti unita una problematica in costante aumento e di interesse comune.

 

dott. M. Cristina Raga

Fonte immagine: www.auxilia-onlus.it